Le piante sacre degli indiani Navajo, 2009 – Parco Nord, Milano
Orto d’artista coltivato con fagioli, granturco, zucca, diametro cm 500
“Il lavoro si ispira alle antiche tradizioni e simbologie delle popolazioni americane precolombiane, precisamente alla tribù dei Navajo. La sua installazione minimale, legata alla forma primigenia e simbolica del cerchio – i cui rimandi sono all’illimitato, all’assoluto e all’infinito – accoglie in quattro settori uguali le quattro piante sacre della tradizione indiana: il fagiolo, il mais, la zucca (legate all’alimentazione) e il tabacco (usata per riti e cerimoniali sacri) che, secondo rituali millenari, venivano coltivati con rispetto e venerazione.
Disposte secondo gli antichi usi le piante sono testimonianza di popoli e culture lontane, degli abitanti fieri di quel nuovo mondo che è stato conquistato con la forza e con innumerevoli sacrifici e soprusi patiti dai nativi. Guardare all’orto e ad alcuni suoi prodotti oggi così scontati, diventa mezzo per l’artista per far riflettere sulla storia, sulla cultura, sul rispetto profondo dei popoli, della natura e dei suoi equilibri”. Matteo Galbiati, 2009 (in occasione del progetto A-Ortista, dalla semina al raccolto, realizzato al Parco Nord, Milano, in vista dell’Expo 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”)